Mi è capitata una cosa bella. Più di una volta, a dire il vero. Recentemente alcune persone mi hanno scritto chiedendomi consigli in merito alla professione che svolgo: come diventare copywriter? Qual è il percorso giusto da intraprendere? E quale è stato, invece, il mio percorso personale?
Tutto questo mi ha lusingata non poco: sono persone che hanno letto qualche mio articolo e lo hanno apprezzato, lo hanno trovato utile, si sono incuriosite fino al punto di scrivermi. Persone che iniziano a muovere i primi passi nel mondo della scrittura per il web, che scrivono benissimo e hanno già uno stile unico, o che sono alla ricerca della propria strada e delle propria modalità.
Io non sono certo una copy “di vecchia data”: sono giovane, più giovane, in alcuni casi, delle persone che mi hanno scritto, o poco più grande. E ho un percorso decisamente anomalo, che fa di me una copy sui generis. Anzi, una giovane copy sui generis (ho un po’ la sindrome di Peter Pan, devo ammetterlo, ma ci sto lavorando).
Ho deciso di condividere alcuni pensieri, alcuni punti di vista e riflessioni che ho sviluppato negli ultimi tempi rispetto al copywriting, al blogging e alla scrittura professionale più in generale. E ho raggruppato i pensieri in forma di consigli: una sintesi tra quelli che avrei voluto ricevere, quelli che ripeto tuttora a me stessa e quelli che, per fortuna, ho ricevuto da altre professioniste e professionisti del web. Il mio modo per dire “grazie” a chi mi ha scritto.
Ecco dunque un breve elenco di personalissimi consigli a un giovane copywriter (o aspirante tale) da parte di una giovane copywriter:
Copy-segugi: imparare direttamente dai professionisti
Nonostante tutto, viviamo in un’epoca meravigliosa. Le fonti della conoscenza sono alla portata di una grossa fetta della popolazione: spesso bastano un buon wi-fi e tanta curiosità. Possiamo acquistare dei libri con un click, informarci tramite molteplici canali, stare in contatto con persone che abitano dall’altra parte del pianeta. Possiamo domandare pareri e consigli alle persone più esperte e avvicinarci a loro tramite i social media.
Io lo faccio spesso: se leggo un libro interessante scrivo all’autrice o all’autore complimentandomi, chiedendo se ci sarà occasione di incontrarsi durante una presentazione o se ci saranno workshop o talk. Stessa cosa faccio dopo aver visto uno spettacolo, o dopo aver letto un articolo: il 99℅ delle volte i professionisti mi ringraziano di cuore, felici di aver contribuito alla mia conoscenza. Questo mi permette di imparare altre lezioni preziose e restare aggiornata sugli eventi degli ambiti che mi interessano. Talvolta, nei casi più fortunati, di entrare a far parte di una piccola/grande community, fatta di scambi e relazioni. Perché nessuno di noi è solo!
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Nutrirsi di cultura
Sono sicura che chi sceglie di lavorare con le parole e con la scrittura legge già tanto. Ma, secondo me, per diventare un buon copywriter, leggere dei libri, saggi o romanzi, non basta: è necessario nutrirsi di immagini, di arte, di musica, di cultura, in generale. Perché chi scrive per mestiere, sia egli un web writer, un blogger o un copy in senso più tradizionale, sceglie di stare nel mondo, immergersi nella realtà contemporanea per poterne dare una lettura, un’interpretazione.
Oltretutto, la commistione tra le discipline ci aiuta a trovare nuove parole, nuove visioni da fornire ai lettori. Nuove metafore e paragoni, nuovi punti di vista. Ricordo una puntata di Dawson’s Creek, in cui il personaggio di Nikki svelò una grande verità al biondo protagonista (per i più giovincelli: un adolescente aspirante regista cinematografico tutto poster di E.T. e cinepresa):
non puoi nutrirti solo di cinema se vuoi raccontare delle storie attraverso questo mezzo, o finirai per parlare solo di te stesso.
Come vedete, io mi nutro di cultura pop a colazione.
Il teatro e le arti performative mi hanno insegnato la bellezza di essere un contenitore elastico, in cui forma e messaggio si intrecciano. E in cui bisogna stare attenti all’autoreferenzialità: le idee arrivano quando si mette il naso fuori di casa, non solo metaforicamente.
Copy-training: formarsi ogni giorno
La formazione per un copywriter è fondamentale e avviene di continuo: dalle letture quotidiane di blog e articoli di settore, alla partecipazione ai webinar (spesso gratuiti e molto utili) o ai seminari di approfondimento dal vivo.
Incontrate altri professionisti, imparate da loro. Scambiate con loro conoscenze e buone pratiche. Iscrivetevi ai gruppi Facebook e frequentateli, seguite gli aggiornamenti di LinkedIn. Non importa che laurea abbiate, se stiate ancora facendo l’università o abbiate scelto di non iscrivervi (anche se io la consiglio sempre, poiché abitua allo studio e al lavoro quotidiano in autonomia, apre prospettive inaspettate, incontri compresi, aiuta a collegare fra loro conoscenze sparse e a sviluppare nuovi ragionamenti). Ancora una volta: siate curiosi.
Proporsi, senza paura
Aprite un blog, magari anche solo uno spazio in cui sperimentare, inizialmente, per poi passare a un blog professionale. Sono convinta che per diventare un copywriter o un web writer il blog sia uno degli strumenti più divertenti e utili. Giocate con le parole. Scrivete e fatevi leggere.
Uscite allo scoperto: oltre al curriculum e a un portfolio, create una lettera di presentazione davvero personale, che racconti chi siete. Proponetevi, fate esperienza. Se siete in età da stage o apprendistato selezionate le agenzie di comunicazione o le agenzie web e fatevi avanti: esistono tanti programmi (regionali, nazionali, provinciali) vantaggiosi per stagisti e aziende. Informatevi voi stessi sulle diverse possibilità, e informate poi i potenziali datori di lavoro: presentatevi già come una soluzione (c’è bisogno di persone che sappiano comunicare, sia nelle agenzie che nelle aziende). Scegliete, se vi è possibile, un’agenzia in cui sia presente un copy senior dal quale imparare.
Questi sono dei consigli che mi sento di dare anche a chi intraprenderà un percorso da copywriter freelance: altri professionisti probabilmente vi daranno un parere diverso. Ed è giustissimo così: dopotutto, io racconto ciò che ha funzionato per me. Dopo un utilissimo periodo in agenzia, io ho scelto la libera professione. Ma siamo tutti diversi.
L’arte di sporcarsi le mani
Una cosa difficile, ma necessaria, per chi vuole diventare copywriter, oggi come ieri.
Provate a curiosare nel mondo della grafica o del web design. Non storcete il naso davanti alla SEO. Interessatevi di un po’ di html. E, soprattutto, esplorate i modi più efficaci per misurare il vostro lavoro. La scrittura resterà ciò che sapete fare meglio: non dico che si debba diventare esperti di tutto (non basterebbe una vita), ma avrete molte più possibilità. Saprete muovervi con maggiore autonomia, anche in un team di professionisti, e saprete passare più facilmente al punto successivo.
Dare valore e dignità al proprio lavoro
Esatto. Voi per primi. Siate coscienti del vostro valore. Dite di no a offerte che mortifichino la vostra dignità lavorativa. Non abbiate paura che la piccola azienda scappi via da voi: fate in modo che le aziende vi scelgano. Siate autori.
Durante i miei laboratori per adolescenti, ho trasmesso loro l’importanza di essere autori del proprio processo creativo, di non farsi colonizzare, di non appiattirsi. Siate autori e la gente cercherà voi, non un improvvisato qualunque che gioca al ribasso.
Don’t give up!
Non demordete. Come per tanti mestieri, anche per diventare copywriter ci vuole pazienza.
Tantissimi non risponderanno alle vostre mail. Tantissimi vi chiederanno di lavorare per loro a prezzi indecenti; vi chiederanno dei preventivi che voi preparerete con cura, per poi dirvi che non hanno budget (che sbadati!) o che costate troppo. Never give up. Abbiate, e abbiamo, pazienza: il mondo si sta accorgendo di noi!
Fuggire dai guru per trovare se stessi
Date importanza ai consigli, ma non osannate nessun guru.
Siate voi stessi. Lo so, anche Joey Potter di Dawson’s Creek (sì, quello di prima) usò la formula del “cercare se stessa” per scaricare il povero Spielberg in erba. Ma io credo che in questa frase fatta ci sia un pozzo di verità. “Voi stessi” è un’identità meravigliosa e complessa: è la combinazione degli insegnamenti che avete imparato da coloro che vi ispirano e di quell’anima particolare che solo voi possedete.
Quell’ironia sagace, la battuta pronta. Oppure la passione per i videogames sparatutto o la musica rap; l’interesse per le nuove tecnologie o la profonda conoscenza del mondo del turismo. Combinate capacità e passione: cosa vi rende unici? Non compiacete. Piacetevi.